Lo spettacolo si sviluppa intorno ad una strana baracca di burattini su ruote con un grosso mulino a vento sulla facciata: ”la casa degli gnomi“ e alla contastorie che ci gira intorno e fa’ da tramite col pubblico.
“Pepolino capelverde” è una storia originale scritta da noi: lo gnomo vuol dare a tutti una lezione a sfondo ecologico in cambio di una manciata di pepolino che è il suo cibo preferito.
La storia e la casa divengono parallelamente una sorta di giocattolo/scatola che si apre, lasciandosi scoprire a poco a poco in un felice gioco di scomposizioni, permettendo ai bambini di curiosare nella vita quotidiana dei personaggi.
Nella seconda parte dello spettacolo entrano in scena nel teatro dei burattini: la strega, il drago, la pozione magica, … è il pubblico stesso che accompagna i personaggi verso il lieto fine della storia.
Ecco la capacità di Lucia di farsi piccola, piccola – che è poi la straordinaria dote che le consente di entrare in perfetta sintonia con il pubblico dei bambini – per entrare materialmente nel mondo degli gnomi, facendosi un tutt’uno con i suoi pupazzi.
… ”PEPOLINO è stato rappresentato in molti teatri e piazze e rimane nel cuore dei piccoli spettatori perché è semplice e immediato. Il tema è l’ambiente: il bosco, l’aria da conservare in un mondo bello e buono così come ci è stato donato.”
…”Tra le repliche de Il Grande Teatrino di Tartinovski, in questo secondo weekend del Festival Internazionale delle Marionette, si è inserita questa mattina un’ospite storica della rassegna, fin dai tempi asconesi, Lucia Osellieri con La casa degli gnomi, storiella a sfondo anche ecologico (la raccolta differenziata, il mago cattivo che vuole distruggere la natura per costruire grattacieli, lo gnomo-burattinaio a cui hanno tagliato l’albero…). La conta-canta-storie è brava nell’attirare l’attenzione dei piccolissimi, ma i bambini si sa sono impazienti e, durante la sua narrazioni iniziale di uno gnomo (solo descritto ma non mostrato) che lascia la sua casa per affrontare la grigia città, si domandavano dove fossero le “marionette” perché quelle vogliono vedere ad un Festival delle Marionette! E infatti quando il mulino su ruote gira ecco apparire la casa nella quale entra la stessa animatrice trasformandosi in burattino, lei stessa; l’intrusa, uno gnomo e una gnoma sono alle prese con un cattivissimo drago, addestrato dal mago malefico, apparizioni e sparizioni, dalle finestrelle o dalla cima, battaglie tradizionali a suon di bastoni, la vivace e urlata partecipazione della platea a segnalare gli avvistamenti, sono gli ingredienti principali dello spettacolo. Naturalmente vincono i buoni. Entusiasmo anche per le tre sorprese finali: una bambina è invitata a mettere coraggiosamente la sua manina nella bocca del drago che un incantesimo con parole magiche, pronunciate da un’altra aiutante e da tutto il pubblico, renderà innocuo; la presentazione del pupazzo burattinaio che altri quattro bambini sono invitati a far ballare; e proprio “dulcis in fundo”, ecco la barba di Natale, preparazione in diretta dello zucchero filato da distribuire. A questo punto, la conclusione è affidata ad un allegro caos”
Festival delle Marionette con gnomi e zucchero filato Pubblicato il 21 ottobre 2018 su L’OSSERVATORE